Un paziente con neoplasia chemioradiosensibile (ovvero che risponde alla chemio e alla radioterapia) è un potenziale candidato al trapianto autologo. Nella strategia terapeutica di neoplasie ematologiche e di alcuni tumori solidi chemioradiosensibili. Sorgenti delle cellule staminali per l’autotrapianto: Espianto del midollo osseo in anestesia generale aspirazioni multiple a livello delle spine iliache postero-superiori. Dose di […]
Un paziente con neoplasia chemioradiosensibile (ovvero che risponde alla chemio e alla radioterapia) è un potenziale candidato al trapianto autologo. Nella strategia terapeutica di neoplasie ematologiche e di alcuni tumori solidi chemioradiosensibili.
Sorgenti delle cellule staminali per l’autotrapianto:
Le cellule staminali raccolte possono essere conservate:
Il prelievo di cellule staminali emopoietiche dal midollo osseo per il trapianto autologo (dei tessuti propri dell’individuo), permette la ripresa dell’emopoiesi, ossia la formazione degli elementi cellulari del sangue, senza problemi di rigetto. È necessaria, a tale scopo, la somministrazione di dosi di chemioterapia e radioterapia.
Il trapianto autologo (o autotrapianto) consiste nella reinfusione del proprio midollo, che era stato precedentemente conservato congelato in genere in azoto liquido (- 195 °C). Tale procedura non presenta, ovviamente, ostacoli legati alla istocompatibilità o al rigetto. I risultati terapeutici sono legati all’assenza di cellule neoplastiche, cioè tumorali, nella popolazione reinfusa e dipendono fondamentalmente dalla capacità di ottenere l’eradicazione totale del residuo tumorale dalle altre sedi dell’organismo grazie al regime di condizionamento pre-TMO impiegato.
L’autotrapianto trova la sua principale indicazione negli stati avanzati di alcune neoplasie solide dell’età pediatrica a prognosi severa o scarsamente responsiva al trattamento antitumorale tradizionale. Dal punto di vista pratico, l’autotrapianto costituisce una procedura largamente applicata e standardizzata in tutte le sue fasi: modalità di prelievo, conservazione, valutazione quantitativa delle cellule staminali necessarie e sufficienti alla ematopoiesi, cioè al nuovo processo di formazione delle cellule del sangue.
Molti teams trapiantologici sono comunque tuttora impiegati nella identificazione della migliore tecnica detta purging per purificare la sospensione midollare prelevata al fine di infondere un midollo ”pulito”. È opinione condivisa da molti ematologi, che tuttora il ruolo dell’Autotrapianto nelle Leucemie Acute è da discutere soprattutto fintantochè non sarà disponibile un purging sicuro ( il purging è una tecnica di laboratorio che permette una pulizia da eventuali cellule leucemiche con lo stesso fenotipo delle cellule staminali) e resterà indispensabile la reazione immune contro le cellule leucemiche (GVL = Graft versus Leukemia), caratteristica del trapianto allogenico.